La Comunità Exodus nasce all’inizio degli anni ottanta da un’iniziativa di don Antonio Mazzi, con le prime comunità itineranti: le carovane.
L’idea prese ispirazione da un’iniziativa americana con ragazzi provenienti dalle carceri minorili, che decisero di ricostruire l’avventura migratoria verso l’Ovest e, come “terapia”, ripercorrere con i carri il lungo viaggio, una volta percorso dai pionieri attraverso gli Stati Uniti. Don Antonio Mazzi riprese il progetto e nel 1985 partì la prima carovana Exodus. Nel 1986 vennero aperte le prime comunità stabili oltre alla sede di coordinamento di Milano: a Verona, Vicenza, Bormio e Iglesias.
Nel 1996 il Progetto Exodus si è trasformato in un ente autonomo che prende il nome di Fondazione Exodus. Dagli anni 2000, nuovi progetti sono stati sviluppati non solo in Italia ma anche all’estero, ad esempio in Madagascar, Patagonia, Bolivia e Honduras.
Al fine di perseguire i suoi scopi la Fondazione ha optato per i seguenti strumenti educativi: lavoro, sport, teatro, musica e volontariato.
Comunità Exodus è una rete di comunità fondate da “Don Antonio Mazzi”
Con il tempo, al lavoro di recupero sono state affiancate attività di prevenzione, assistenza, cura, formazione professionale e di reinserimento socio-lavorativo.
Exodus è giuridicamente riconosciuta come “Fondazione (ente)”.
La Fondazione Exodus, gestisce oggi direttamente 26 comunità e/o centri sul territorio nazionale. Oltre alle già citate strutture operanti all’estero, esistono legami stabili con altre realtà partner in Ucraina ed in Brasile.
Il 17 maggio 2009 venne festeggiato, con un concerto di beneficenza, il 25º anniversario di Exodus insieme a vari personaggi dello spettacolo come Ivana Spagna, Noemi, Roby Facchinetti, Gatto Panceri, Matia Bazar, Nomadi, Franco Fasano ed altri. Il concerto ha visto come madrina Mara Venier; l’evento si è svolto all’interno del Parco Lambro, luogo-simbolo dove Don Antonio Mazzi negli anni ’80 iniziò la lotta contro la droga[1].
Il “Capitolo” è l’evento annuale che ogni anno si tiene dal 1 al 4 ottobre. In queste giornate si riuniscono tutti i dipendenti, i volontari, gli educatori e gli utenti di Exodus per lavorare e scoprire quali saranno i temi su cui lavorare nell’anno che seguirà (anche attraverso laboratori, spettacoli e rappresentazioni) e per fare il punto della situazione sui temi dell’anno che sta per terminare. Don Antonio Mazzi è particolarmente legato a questa iniziativa poiché gli permette di riunirsi almeno una volta all’anno con tutti i membri della sua “famiglia”.